Wikipedo: come identificare i rischi del dark web

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Un’importante operazione della Procura di Napoli ha portato all’arresto di quattro individui e al sequestro di migliaia di file, rivelando l’operatività di una rete dedita alla pedopornografia sul dark web. L’inchiesta, che ha avuto inizio grazie a informazioni provenienti dalla Germania, ha messo in luce l’esistenza di una piattaforma chiamata “KidFlix”, specializzata nella distribuzione di contenuti illeciti.

l’operazione internazionale

L’indagine è stata condotta dalla sezione “fasce deboli” della Procura di Napoli, coordinata dal pm Alfredo Gagliardi e dal procuratore aggiunto Raffaello Falcone. Grazie a un’operazione tedesca che ha portato all’arresto di 79 presunti pedofili, la Polizia Postale italiana è riuscita a identificare quindici indagati italiani, tutti utenti della piattaforma streaming “KidFlix”, nota per i suoi video violenti riguardanti abusi sessuali su minori.

I quattro arrestati

Quattro degli indagati sono stati arrestati e sottoposti a perquisizione:

  • Un 27enne disoccupato da Foggia
  • Un informatico 49enne da Biella
  • Un operaio 22enne da Caserta
  • Un massaggiatore 36enne da Pesaro Urbino

Tre di loro sono stati rinchiusi in carcere, mentre uno è stato posto agli arresti domiciliari. Gli undici indagati rimanenti comprendono diverse figure professionali tra cui un operaio, impiegati vari e persino un avvocato, con età comprese tra i 22 e i 67 anni.

kidflix: l’orrore a pagamento in criptovaluta

La piattaforma “KidFlix” operava come un servizio in stile streaming dove gli utenti pagavano in criptovaluta per accedere ai contenuti pedopornografici. I video erano disponibili dopo un’anteprima e chi condivideva nuovo materiale riceveva bonus per visualizzare altri video senza costi aggiuntivi. I file erano organizzati per genere e qualità, con tariffe superiori per le versioni ad alta definizione.

wikipedo: il prontuario dell’anonimato (fallito)

Sul sito noto come “Wikipedo”, veniva diffuso un cosiddetto “manuale del pedofilo”, fornendo istruzioni su come navigare nel dark web mantenendo l’anonimato. Grazie alla cooperazione internazionale delle forze dell’ordine, il sistema è stato smantellato. Sono stati sequestrati:

  • Decine di migliaia di file illegali
  • Diversi wallet di criptovaluta

L’operazione ha coinvolto centri per la sicurezza cibernetica situati in diverse regioni italiane tra cui Campania, Lombardia e Lazio, dimostrando che il dark web non rappresenta una protezione sicura per i criminali.

Scritto da Giancarlo Umberti