Veliero hugin, la rimozione bloccata a castellammare: velia ambiente rinuncia all’incarico

La situazione del veliero Hugin, incagliato a pochi metri dalla costa dal 21 novembre 2024, continua a rappresentare un problema di emergenza ambientale e sicurezza. La società Velia Ambiente s.r.l., responsabile della rimozione, ha recentemente rinunciato all’incarico, lasciando il Comune di Castellammare di Stabia senza soluzioni praticabili. Questo nuovo intoppo ha riacceso le polemiche e le preoccupazioni in vista dell’imminente stagione estiva.
interventi dell’amministrazione comunale
Di recente, l’amministrazione comunale aveva deciso di prendere misure dirette dopo che il proprietario non aveva rispettato gli ordini di rimozione delle autorità marittime. Con il relitto abbandonato e la mancanza di azioni da parte del privato, il Comune ha stanziato una somma di 98.543 euro (Iva inclusa) per affidare l’operazione alla Velia Ambiente. Questo intervento d’urgenza mirava a prevenire potenziali rischi ambientali e garantire la sicurezza sia dei bagnanti che dei naviganti.
piano d’azione previsto
Il piano elaborato prevedeva non solo il recupero dell’imbarcazione ma anche una valutazione approfondita sul suo stato, per stabilire se dovesse essere smaltita come rifiuto speciale, con un costo aggiuntivo stimato in 21.320 euro. L’amministrazione aveva già avviato procedure legali per rivalersi sul proprietario e recuperare le somme spese, ma ora la situazione si complica ulteriormente.
sospensione della rimozione e conseguenze
La rinuncia della Velia Ambiente segna il secondo stop in pochi mesi: già a dicembre era stata annunciata una rimozione che poi non si è realizzata. Con la stagione turistica alle porte, cresce la preoccupazione che il relitto rimanga in loco, esposto alle mareggiate e alle intemperie, continuando a danneggiare l’ambiente circostante e costituendo un rischio per la sicurezza pubblica.
prossimi passi per l’amministrazione
L’amministrazione comunale è ora chiamata a trovare un nuovo operatore o una soluzione alternativa per affrontare questa emergenza. Il tempo stringe e i cittadini temono che l’Hugin diventi un ulteriore simbolo dell’immobilismo burocratico nella gestione delle problematiche locali.