Uccisione di Sara a 22 anni: la mamma di Stefano difende i valori del figlio

Un tragico evento ha colpito la comunità di Messina, suscitando forte emozione e preoccupazione. L’omicidio di Sara Campanella ha scosso profondamente l’opinione pubblica, portando alla luce una serie di dettagli inquietanti riguardanti il presunto autore del crimine, Stefano Argentino. La madre del giovane ha rilasciato un’intervista esclusiva a Sky Tg 24, dove ha condiviso le sue riflessioni sulla vicenda.
Omicidio di Sara Campanella: dichiarazioni della madre di Stefano Argentino
Sara Campanella stava tornando a casa dopo il suo turno da tirocinante in ospedale quando è stata aggredita brutalmente da Stefano Argentino, un collega dell’università. Secondo le informazioni disponibili, il giovane nutriva un interesse ossessivo verso Sara, che aveva manifestato disagi per i suoi comportamenti invadenti e i continui pedinamenti nel corso degli ultimi due anni.
Durante l’interrogatorio, Argentino avrebbe confessato l’omicidio descrivendo la vittima come “fredda e distaccata”. Questo sentimento non corrisposto sembra aver alimentato la sua reazione violenta contro una ragazza di appena 22 anni, che aveva cercato più volte di allontanarlo con garbo e senza illusioni.
Le parole della madre di Stefano Argentino
Nell’intervista, la madre ha descritto suo figlio come un ragazzo tranquillo e buono: “Mio figlio è un ragazzo tranquillo, sereno, introverso. Chi lo conosce può confermare che è sempre stato studioso e rispettoso”. Ha espresso grande dolore per quanto accaduto e ha sottolineato che entrambe le famiglie stanno vivendo una tragedia: “C’è grande tristezza; mi dispiace molto per la famiglia di Sara”.
- Sara Campanella: vittima dell’omicidio.
- Stefano Argentino: presunto autore del crimine.
- Mamma di Stefano Argentino: testimone della sofferenza delle famiglie coinvolte.
L’intervento della madre si conclude con una nota di umana comprensione per la situazione difficile in cui si trovano entrambe le famiglie: “Siamo persone umane tutti; è ovvio che mi dispiace”.