Sequestro di latte congelato da 200 milioni: caseifici casertani coinvolti e smentite delle aziende

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sequestro di latte congelato: dettagli e implicazioni

Un’importante operazione di sequestro ha coinvolto il latte di bufala concentrato congelato, eseguita dagli ispettori dell’Ispettorato centrale per la qualità e la repressione frodi. Questa azione ha portato al blocco di centinaia di tonnellate di prodotto, trattato industrialmente e destinato alla produzione di mozzarella non DOP.

contesto dell’operazione

Le aziende interessate dal sequestro includono Eurofrigo e FrigoCaserta, quest’ultima recentemente al centro delle cronache per un tragico incidente. Il latte stoccato sarebbe stato impiegato nella produzione di formaggi venduti da noti caseifici locali come Marchesa, La Baronia e Sori.

dati economici del sequestro

Il valore complessivo dell’operazione supera i 200 milioni di euro, considerando che ogni mille tonnellate di latte concentrato hanno un valore commerciale stimabile intorno ai 200.000 euro. Le indagini hanno rivelato violazioni delle normative europee e italiane riguardanti la tracciabilità del prodotto.

  • Ispettorato centrale per la qualità e la repressione frodi
  • Eurofrigo
  • FrigoCaserta
  • Marchesa
  • La Baronia
  • Sori

smentite da parte delle aziende coinvolte

Dopo la diffusione della notizia, due società, ovveroCilento Spa e Fattorie Garofalo, hanno richiesto una rettifica. Entrambe le aziende si dichiarano estranee ai fatti contestati.

dichiarazioni ufficiali delle aziende

Fattorie Garofalo, in particolare, ha chiarito che dopo il sequestro iniziale avvenuto a gennaio, l’Ispettorato ha disposto il dissequestro della merce grazie alle evidenze presentate dalla ditta. Anche Cilento Spa ha affermato la propria estraneità rispetto alle accuse mosse.

  • Cilento Spa: nessun coinvolgimento nell’indagine.
  • Fattorie Garofalo: dissequesto della merce dopo verifica positiva.

conclusioni sul caso del latte congelato sequestrato

L’intera vicenda solleva interrogativi sulla trasparenza nella produzione casearia locale. Le aziende coinvolte continuano a difendere la loro reputazione mentre si attende l’esito legale delle contestazioni relative al sequestro.

Scritto da Giancarlo Umberti