Primo amore e atto senza parole: il corpo espressivo di beckett nella regia di costantino raimondi

Dal 28 al 30 marzo, la Sala Assoli-Moscato accoglierà lo spettacolo “Primo Amore – Atto senza parole 1 e 2”, parte della rassegna Fuori controllo. La regia è curata da Costantino Raimondi, con le interpretazioni di Sergio Longobardi e dello stesso Raimondi. I testi di Samuel Beckett affrontano tematiche come solitudine, vita e morte, presentati in una messa in scena sobria e intensa, arricchita dai costumi di Tata Barbalato.

Gli spettacoli si svolgeranno alle ore 20:30 il 28 e il 29 marzo, mentre il 30 marzo l’orario sarà anticipato alle 18:00. I biglietti sono disponibili a un costo intero di 18 euro, con riduzioni per under 30, over 65 ed enti convenzionati a 15 euro. Per ulteriori informazioni e prenotazioni, è possibile contattare il numero 345 467 9142 o inviare un’email a [email protected].

l’essenza beckettiana sul palco

“Primo Amore”, scritto nel 1946, propone un monologo di un clochard che narra con ironia e dolcezza la sua avversione per la vita, i ricordi familiari e gli innamoramenti. Il corpo dell’attore diventa lo strumento narrativo principale, sfidando le convenzioni della narrazione tradizionale. “Atto senza parole 1” esplora un tentativo di suicidio fallito all’interno di uno spazio neutro che simboleggia un’umanità sospesa tra tragedia e comicità. Invece, “Atto senza parole 2” analizza il rapporto tra due figure contrastanti attraverso gesti quotidiani inseriti in un contesto surreale. Le opere di Beckett prendono vita grazie a una ricca interazione di silenzi e movimenti, proponendo una profonda riflessione sull’assurdo.

note di regia

Il regista Costantino Raimondi ha condiviso le sue riflessioni sulle restrizioni imposte dagli eredi di Beckett, che devono essere seguite rigorosamente. Secondo Raimondi, queste limitazioni hanno arricchito la comprensione dell’universo beckettiano, approfondendo l’equilibrio tra delicatezza e surrealismo. Attraverso l’uso del corpo come mezzo espressivo, il teatro ricrea un immaginario collettivo contemporaneo puntando alla risonanza lirica tramite il silenzio. L’obiettivo di Raimondi è restituire voce, peso e densità agli interpreti mediante un linguaggio teatrale che combina maschera e fisicità.

  • Sergio Longobardi
  • Costantino Raimondi
  • Tata Barbalato (costumi)
Scritto da Giancarlo Umberti