Pietro Ligato morto: il silenzio della madre dopo la collaborazione con la giustizia

scelta di collaborazione con la giustizia
La decisione di Pietro Ligato di cooperare con le autorità giudiziarie ha generato un significativo impatto nelle sue relazioni familiari. Circa due mesi fa, Ligato ha intrapreso questo percorso che, secondo fonti locali, ha portato a una rottura profonda con i suoi cari. In particolare, è emerso che la madre, Giuseppina Lubrano, moglie del noto boss Raffaele Ligato, e sorella di Vincenzo Lubrano, ha deciso di interrompere ogni legame con il figlio.
conseguenze emotive della scelta
Questo gesto severo da parte della madre potrebbe aver influito negativamente sul già fragile equilibrio emotivo del giovane detenuto. Sebbene non si possa stabilire un nesso diretto tra tale rottura e l’evento tragico avvenuto all’interno del carcere di Poggioreale, è evidente che la situazione familiare pesava su Ligato.
tragedia avvenuta in carcere
Nella serata di venerdì scorso, Pietro Ligato si sarebbe tolto la vita utilizzando una busta di plastica mentre era recluso in regime di 41 bis. Questo tragico evento ha sollevato interrogativi sulle condizioni psicologiche del detenuto e sulle pressioni a cui era sottoposto.
apertura dell’inchiesta
A seguito della morte, la Procura di Napoli ha avviato un’inchiesta per chiarire le circostanze legate al decesso. È importante notare che solo pochi giorni prima della tragedia, durante un colloquio con il sostituto procuratore Vincenzo Ranieri, Ligato sembrava determinato a continuare nella sua collaborazione con la giustizia nonostante le difficoltà personali e familiari.
- Pietro Ligato
- Giuseppina Lubrano
- Raffaele Ligato
- Vincenzo Lubrano
- Vincenzo Ranieri