Omicidio a Napoli: la misteriosa vita di Antonio Esposito, il 33enne assassinato

Cronaca. L’episodio di violenza avvenuto a Napoli ha colpito profondamente la comunità locale. Antonio Esposito, un uomo di 33 anni, è stato tragicamente ucciso con un colpo di pistola in via Carbonara. Trasportato d’urgenza in ospedale, è deceduto nonostante i tentativi di soccorso.
omicidio a napoli: la tragedia di antonio esposito
La città di Napoli è tornata a fare i conti con un crudele agguato. Antonio Esposito, noto con il soprannome di ‘o cines‘, è stato colpito in via Carbonara 103, nei pressi di un circolo ricreativo. L’evento si è consumato velocemente: il colpo di pistola, che ha danneggiato gravemente la milza dell’uomo, ha richiesto un intervento immediato.
Alcuni conoscenti hanno prontamente soccorso Esposito, portandolo all’ospedale Vecchio Pellegrini. Nonostante i tentativi dei medici in rianimazione, il suo corpo non ha retto alle ferite inflitte.
un delitto privo di apparente motivazione
Le indagini continuano senza escludere alcuna ipotesi. Antonio Esposito aveva precedenti penali, essendo stato arrestato nel 2020 per una serie di furti e per il riciclaggio di orologi di lusso. Non sono emersi legami diretti con i clan operanti nella zona.
La banda di cui era membro ha eseguito rapine sia a Napoli che all’estero, toccando nazione come Spagna, Grecia e Francia. Gli inquirenti stanno cercando di chiarire l’omicidio e di scoprire un possibile movente, che potrebbe derivare da vendette nel contesto della criminalità comune o da questioni ancora sconosciute.
indagini approfondite e raccolta di prove
I carabinieri della compagnia Stella sono stati incaricati di analizzare la scena del crimine, raccogliendo testimonianze e visionando filmati di videosorveglianza disponibili. È stato accertato che il colpo fatale è stato esploso da distanza ravvicinata, colpendo Esposito al fianco sinistro.
La comunità, turbata dall’accaduto, ha osservato con tristezza il trasporto della vittima al pronto soccorso, e in ospedale si sono radunati familiari e amici, esprimendo il loro dolore con urla e pianti, ma mantenendo la calma nei confronti del personale sanitario.