Nomi degli imprenditori accusati nel sequestro di 20 milioni a Vincenzo Salzillo di EWA

Un’importante operazione della Guardia di Finanza ha portato alla scoperta di un’evasione fiscale significativa nel settore della distribuzione di carburanti. Le indagini, condotte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Caserta, hanno rivelato una somma complessiva congelata pari a 112 milioni 965 mila e 407 euro. Questo importo è stato in gran parte associato a sei imprenditori accusati di aver attuato pratiche fraudolente per abbattere i prezzi della benzina.
Dettagli dell’inchiesta
L’inchiesta, avviata dalla procura di Santa Maria Capua Vetere e guidata dal Tenente Colonnello Carlo Cardillo, si è concentrata su un periodo compreso tra il 2018 e il 2021. Durante questo lasso temporale, è stata accertata un’evasione dell’IVA per circa 113 milioni di euro, relativa alla vendita di oltre 600 milioni di litri di carburante senza il pagamento delle imposte dovute.
Imprenditori coinvolti
Tra gli indagati emerge con particolare rilevanza il nome di Vincenzo Salzillo, imprenditore marcianisano e proprietario della Penta Petroli, nota per la gestione dei distributori EWA. Salzillo e altri colleghi avrebbero creato società fittizie definite “esportatori abituali” al fine di eludere i pagamenti IVA sui carburanti acquistati dai depositi fiscali.
Aziende sottoposte a sequestro
Diverse imprese sono state colpite da misure cautelari che hanno portato al sequestro del patrimonio aziendale. In particolare:
- Penta Petroli (Salzillo) – Sequestro da 20 milioni e 800 mila euro
- Califano Service (Romolo Califano)
- Vito Service (Vincenzo Torino)
- Pa.gi. Carburanti (Giuseppe Paparo)
- Carbuarena (Francesco Mirando)
Sviluppi successivi all’indagine
I finanzieri hanno proceduto al sequestro delle quote societarie e dei conti correnti dei titolari delle aziende coinvolte. Nonostante le misure restrittive adottate, le pompe di benzina rimangono operative e non sono state riscontrate irregolarità nella qualità del carburante venduto.