Morte di renato castagno in carcere a salerno con patologie pregresse

La recente scomparsa di un detenuto nel carcere di Fuorni, a Salerno, ha sollevato interrogativi riguardo alla gestione della salute dei prigionieri all’interno delle strutture penitenziarie italiane. Il decesso di Renato Castagno, 37 anni, avvenuto a seguito di un malore improvviso, evidenzia le problematiche legate alle condizioni sanitarie nelle carceri.
dettagli sul decesso di renato castagno
Castagno, già affetto da ipertensione e reduce da un ictus, aveva manifestato gravi problemi di salute. L’avvocato difensore, Bianca De Concilio, aveva presentato una richiesta al Magistrato di Sorveglianza per valutare la compatibilità delle sue condizioni con il regime detentivo. Il suo decesso ha reso infruttuosi tali tentativi.
circostanze del malore
Poco prima della sua morte, Castagno ha accusato un forte dolore al petto. È stato accompagnato in infermeria da un compagno di cella ma è svenuto poco dopo. La tempestività nei soccorsi risulta critica: si segnala che l’ambulanza sarebbe giunta con un ritardo superiore ai 45 minuti. Secondo quanto dichiarato dall’avvocato De Concilio, non è chiaro se il decesso sia avvenuto in carcere o durante il trasferimento; al pronto soccorso era già deceduto.
inchiesta e autopsia
A seguito dell’accaduto, la Procura di Salerno, sotto la direzione del procuratore Giuseppe Borrelli, ha avviato un’inchiesta per accertare le cause della morte. La salma è stata sequestrata e sarà sottoposta ad autopsia.
dubbio sulle procedure sanitarie carcerarie
Diverse domande restano senza risposta: perché i soccorsi hanno impiegato così tanto tempo? Come mai un individuo con noti problemi di salute non sia stato adeguatamente monitorato? Questo caso non rappresenta solo una tragedia personale ma riporta alla luce questioni cruciali riguardanti le condizioni sanitarie nelle carceri italiane.
- Renato Castagno
- Bianca De Concilio
- Giuseppe Borrelli
- Compagni di cella testimoni dell’accaduto
- Soccorritori intervenuti durante l’emergenza sanitaria.
L’adeguata tutela della salute dei detenuti è sancita dalla legge; Le lacune strutturali e organizzative continuano a mettere a rischio la vita dei prigionieri. Si attende ora che la magistratura faccia chiarezza su questo tragico evento e sulla necessità urgente di riforme nel sistema penitenziario italiano.