Impianto di illuminazione per la villa gabola a castellammare: novità attese per art factory

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riqualificazione di villa gabola: un passo verso il futuro

Il Comune di Castellammare di Stabia ha avviato importanti lavori per la riqualificazione di Villa Gabola, un’area verde storica della città. Questo intervento rappresenta una significativa opportunità per migliorare l’efficienza energetica e ridurre l’inquinamento luminoso nel parco pubblico.

interventi previsti e dettagli economici

L’affidamento dei lavori per la sostituzione dell’impianto di illuminazione è stato ufficializzato, con un investimento complessivo pari a 34.292,42 euro. La ditta New Tek, con sede a Cardito (NA), si occuperà della manutenzione, offrendo un ribasso dell’1% sull’importo base. Le nuove installazioni prevedono l’utilizzo di dispositivi a LED, conformi alle normative sul risparmio energetico.

ripartizione dei costi

  • 28.108,54 euro: lavori effettivi
  • 358,05 euro: costi della manodopera non soggetti a ribasso
  • 6.183,88 euro: IVA al 22%
  • 567,78 euro: incentivi per funzioni tecniche

svolgimento dei lavori e tempistiche

I lavori verranno completati entro 30 giorni dalla firma del verbale di consegna. La ditta assegnataria è regolarmente iscritta nell’elenco dei fornitori accreditati del Comune e possiede l’attestazione SOA OG10 necessaria per garantire l’esecuzione conforme ai requisiti richiesti.

progetto art factory: un futuro sostenibile

L’intervento su Villa Gabola fa parte di un progetto più ampio che prevede la creazione di un’Art Factory nel cuore del San Marco. Questa iniziativa è finanziata attraverso il Programma Integrato Città Sostenibili (PICS) e utilizza fondi P.O.R. Campania F.E.S.R. 2014-2020, con un investimento totale stimato in 5.304.387,77 euro, dove 3.151.904,04 euro sono dedicati specificamente ai lavori.

tempistiche finali del progetto

L’ultimazione dell’intero progetto è prevista per giugno 2025, segnando così una data importante nella storia della riqualificazione urbana della città.

Scritto da Giancarlo Umberti