Il conservatorio di napoli ricorda roberto de simone

La recente scomparsa di Roberto De Simone ha suscitato un profondo cordoglio all’interno del Conservatorio San Pietro a Majella, dove l’artista ha ricoperto il ruolo di Direttore per chiara fama dal 1995 al 2000. La sua figura rappresenta una delle più importanti della cultura italiana, con un impatto notevole sulla storia musicale e teatrale non soltanto di Napoli, ma dell’intero Paese.
omaggio a roberto de simone
Il Conservatorio ha espresso la sua “profonda commozione e sincero cordoglio” in una nota ufficiale. Il presidente Carla Ciccarelli ha descritto De Simone come un “Maestro nel senso più alto e autentico del termine”, sottolineando la sua capacità di trasformare la memoria in arte e la tradizione in un sapere vivo e contemporaneo.
l’eredità culturale
Roberto De Simone ha guidato il Conservatorio con passione e dedizione, dimostrando un amore sconfinato per Napoli e le sue radici. La sua opera abbraccia diversi ambiti: dalla musicologia al teatro fino alla composizione, illuminando un’epoca che continua a ispirare generazioni di artisti e studiosi.
contributi significativi nel conservatorio
Durante il suo mandato, De Simone ha lasciato un’impronta indelebile. Il direttore Gaetano Panariello lo ricorda come una figura geniale capace di dare voce all’anima complessa di Napoli. Tra i suoi progetti più significativi si distingue il Progetto Integrato per il riordino della Biblioteca del Conservatorio, avviato nel 1998.
- Catalogazione del patrimonio librario
- Restauro dei materiali musicali
- Digitalizzazione delle opere storiche
un legame speciale con gli studenti
Un aneddoto significativo è stato condiviso da Panariello riguardo alla regia de “L’impresario in angustie” di Domenico Cimarosa, curata da De Simone nel 2001 con gli studenti delle classi di canto. La dedizione mostrata durante questo progetto ha lasciato un segno profondo nei partecipanti.
la perdita e l’eredità duratura
L’assenza di Roberto De Simone segna la conclusione di un capitolo straordinario nella cultura italiana. Il suo spirito rimane vivo attraverso il patrimonio immateriale che ha contribuito a preservare e trasmettere. Napoli e il mondo della musica lo piangono profondamente, certi che la sua eredità continuerà a risuonare nei teatri, nelle aule e nei cuori degli artisti futuri.