Campi Flegrei e segnali di terremoti: scoperte sorprendenti dallo studio recente

Recentemente, un’indagine condotta dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha portato alla luce nuove scoperte riguardanti il monitoraggio sismico ai Campi Flegrei. I risultati, pubblicati sulla rivista Remote Sensing Letters, indicano che è possibile rilevare segnali precursori di terremoti direttamente dalla caldera.
Segnali previsivi di terremoti ai Campi Flegrei
La ricerca ha utilizzato dati provenienti da uno strumento collocato a bordo della Stazione Spaziale Internazionale, con l’obiettivo di fornire un supporto efficace nel monitoraggio del rischio sismico nella regione flegrea. L’analisi ha messo in evidenza un incremento significativo della temperatura superficiale nei giorni antecedenti i terremoti più intensi, identificando una variazione termica considerata dagli scienziati come “anomala”.
Questo fenomeno potrebbe consentire previsioni sull’insorgenza di eventi sismici con un anticipo variabile da alcuni giorni a diverse settimane. Si tratta di un aspetto che caratterizza le scosse più forti registrate negli ultimi anni nella zona, ad eccezione dell’evento del 13 marzo scorso, con magnitudo 4.6, escluso dall’analisi per la sua recente registrazione.
Analisi e risultati dello studio
Alessandro Piscini, ricercatore dell’INGV e primo autore dell’articolo, ha dichiarato: “Abbiamo rilevato variazioni anomale di temperatura nella zona della Solfatara che hanno preceduto alcuni terremoti di maggiore intensità.”
Cristiano Fidani, coautore dello studio, ha aggiunto: “Le anomalie evidenziate attraverso due analisi statistiche differenti ci rendono più fiduciosi riguardo al possibile legame tra la fluttuazione di temperatura superficiale e l’attività sismica dell’area.”
- Alessandro Piscini – Ricercatore INGV
- Cristiano Fidani – Coautore dello studio