Auto rubate, rischiano processo 30 persone in un’officina capuana

Indagini sulla presunta attività illecita di un’autofficina a Capua
presunto giro di vendita di auto rubate
La Procura di Santa Maria Capua Vetere ha avviato un’inchiesta riguardante un’autofficina situata in via Martiri di Nassiriya, a Capua. Secondo le indagini, l’attività sarebbe stata utilizzata come base per la gestione di veicoli rubati. Il proprietario dell’officina, Angelo Lillo, 54 anni, è attualmente coinvolto in questo procedimento che potrebbe portare a un processo non solo contro di lui ma anche contro altre 30 persone.
meccanismo illecito e figure coinvolte
L’indagine condotta dal pubblico ministero Daniela Pannone ha rivelato che il meccanismo investigato ruotava intorno alla figura di un rivenditore deceduto. Le accuse sostengono che Lillo, insieme a tre meccanici – Carmine Iorio, Massimo Iorio e Francesco Iorio – operanti in un’altra officina a Santa Maria Capua Vetere, avrebbe occultato la provenienza illecita dei veicoli e dei relativi pezzi.
reati contestati agli imputati
A Lillo vengono attribuiti diversi reati tra cui partecipazione ad un’associazione per delinquere, ricettazione e riciclaggio. Inoltre, è stato accusato di falso poiché avrebbe fornito una fattura falsamente intestata alla Auto-park Braunau a un’agenzia per pratiche auto al fine di evadere l’Iva su veicoli provenienti dall’Unione Europea. Queste condotte risalgono all’anno 2019.
prossimi sviluppi processuali
I soggetti coinvolti si preparano ad affrontare l’udienza preliminare prevista per novembre, dove verrà stabilito se saranno rinviati o meno a giudizio.
- Angelo Lillo
- Carmine Iorio
- Massimo Iorio
- Francesco Iorio