Arresti mafia siciliana: fermato anche un giovane casertano di 23 anni

CASERTA – Un’importante operazione antimafia è stata condotta dai Carabinieri, in sinergia con la Guardia di Finanza e le Direzioni Distrettuali Antimafia (DDA) di Catania e Messina. Questa azione ha portato all’esecuzione di 39 misure cautelari nei confronti di presunti membri dei clan Cappello e Cintorino.
Dettagli delle indagini
Le indagini, coordinate dalla Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, hanno interessato le province di Catania e Messina. Le accuse rivolte agli indagati spaziano dall’associazione mafiosa al narcotraffico, dall’estorsione alla rapina, fino al trasferimento fraudolento di valori e all’accesso non autorizzato a dispositivi di comunicazione da parte di detenuti.
Profilo dell’arrestato
Tra gli arrestati figura un giovane del casertano, il 23enne Ciro Ricciardi, attualmente in carcere.
Arresti significativi
Dei 39 indagati, 28 sono stati incarcerati mentre 11 hanno ricevuto misure restrittive presso le loro abitazioni. Tra i nomi rilevanti si trovano:
- Filippo Christopher Cintorino, 33 anni, considerato uno dei leader del gruppo;
- Mariano Spinella, reggente del clan Cintorino;
- Alessandro Galasso,
- Carmelo Mobilia,
- Cinzia Muratore.
Evoluzione criminale nell’area
L’inchiesta, avviata nel 2020, ha messo in luce l’evoluzione degli equilibri criminali tra Catania e Messina. È emersa una storica alleanza tra il clan Cappello e il clan Cintorino, attivo principalmente nei comuni di:
- Calatabiano (Catania),
- Giardini Naxos (Messina),
- Taormina (Messina).
Azione estorsiva e traffico di droga
I due sodalizi avrebbero esercitato un rigoroso controllo territoriale attraverso attività estorsive ai danni di imprenditori nei settori dell’edilizia, trasporti e turismo. Il clan Cintorino avrebbe gestito un ampio traffico di sostanze stupefacenti con un mercato continuo per cocaina, hashish e marijuana.
Poteri intimidatori del clan
Sottolineabile è il ruolo chiave di Mariano Spinella, descritto come una figura centrale nelle risoluzioni delle controversie interne ed esterne al gruppo criminale. Questo aspetto evidenzia la capacità del clan di mantenere la propria influenza tramite l’intimidazione derivante dal vincolo mafioso.
Misure cautelari emesse
Le ordinanze sono state firmate dal gip Simona Ragazzi a Catania su richiesta del procuratore aggiunto Ignazio Fonzo e dei sostituti Assunta Musella e Alessandro Sorrentinti; a Messina dal gip Ornella Pastore, su richiesta della procuratrice aggiunta Rosa Raffa e dei sostituti Liliana Todaro, Antonella Fradà, Fabrizio Monaco e Francesco Massara.