Villa Comunale di Castellammare: Combattere il Degrado e il Vandalismo per un Ritorno alla Bellezza

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Vandalismo nella villa comunale: una problematica persistente

La villa comunale rappresenta un importante polmone verde e un luogo di aggregazione per numerose famiglie. Purtroppo, è diventata oggetto di atti di vandalismo che compromettono la sua bellezza e il valore sociale. Passeggiando nei pressi delle giostrine o dell’anfiteatro, si osservano le scritte sui muri, sulle panchine e persino a terra, divenute un triste simbolo dell’inciviltà. Questi atti non sono più da attribuire a semplici bravate giovanili, ma segnano un fenomeno esteso che riflette la crescente mancanza di rispetto per il bene comune.

Il degrado e la mancanza di controlli

Questo problema si protrae da molti anni. Nonostante i tentativi di intensificare i controlli e le proposte per l’installazione di telecamere di sicurezza, il degrado continua a persistere. Le attrezzature, già acquistate, rischiano di diventare obsolete prima di essere mai utilizzate a causa di ritardi e inefficienze burocratiche.

Un segnale di deterioramento sociale

Il vandalismo non è solo un danno superficiale; riflette un senso di comunità che è in costante erosione. L’indifferenza e la maleducazione di alcuni sembrano dominare, trasformando gli spazi pubblici in obiettivi per l’arroganza individuale. Tra le scritte in mostra, alcune si riducono a manifestazioni di pochezza intellettuale, come la scritta che rivela un’assenza di contenuto significativo sull’orientamento sessuale di un individuo, dimostrando invece l’ imbecillità di colui che l’ha realizzata.

Il futuro della villa comunale

La villa comunale potrebbe fungere da centro di cultura e aggregazione, ma al momento è ostaggio di un atteggiamento generale di disprezzo per il patrimonio comune. La bellezza e la fruibilità degli spazi pubblici non devono più essere compromesse dall’inciviltà di pochi. È fondamentale che la comunità prenda atto di questa situazione e che le istituzioni adottino misure efficaci per preservare questi spazi che appartengono a tutti.

Scritto da Giancarlo Umberti