Incendio deposito rifiuti a scafati: primi dati su diossine e inquinanti
monitoraggio ambientale dopo l’incendio a scafati
Tempo di lettura: 1 min
A seguito dell’incendio verificatosi il 5 aprile presso il sito di gestione rifiuti “Seneca” nel comune di Scafati (SA), sono stati resi noti i primi dati relativi al monitoraggio delle sostanze inquinanti. L’analisi ha riguardato le concentrazioni di diossine, furani e policlorobifenili simili alla diossina, effettuata tramite un campionatore collocato in un’area considerata a rischio di diffusione degli inquinanti. Inoltre, sono stati forniti risultati preliminari da un laboratorio mobile situato nelle vicinanze del luogo dell’incendio.
dati del primo ciclo di campionamento
Il primo ciclo di campionamento, svolto tra il 5 e il 6 aprile, ha evidenziato livelli di diossine, furani e policlorobifenili pari a 0,025 pg/Nm³ I – TEQ (picogrammi per normal metro cubo in termini di tossicità totale equivalente). Questi valori risultano inferiori ai limiti stabiliti dalla comunità scientifica, che indica come soglia i 0,150 pg/Nm³ I – TEQ secondo l’organismo tecnico della Repubblica Federale Tedesca.
monitoraggio degli altri inquinanti
Per quanto concerne gli inquinanti analizzati dal laboratorio mobile, che comprendono polveri sottili PM10 e PM2,5, ossidi di azoto e composti aromatici come benzene e toluene, non sono stati riscontrati superamenti dei limiti normativi previsti. Le misurazioni disponibili si riferiscono a un intervallo temporale che va dal pomeriggio del giorno precedente fino alle ore dieci del mattino seguente.
stato attuale delle indagini
Il monitoraggio è attualmente in corso anche su altri punti strategici e per ulteriori categorie di inquinanti. Saranno comunicati aggiornamenti non appena emergeranno nuovi dati significativi.