Salvatore De Santis si pente: rivelazioni sulla camorra e le elezioni a Teverola

revoca dell’avvocato e movimenti delle forze dell’ordine
Teverola – La revoca del legale di fiducia, Vincenzo Motti, ha portato alla nomina di un nuovo avvocato, il quale appartiene a una categoria tipica dei difensori assegnati ai collaboratori di giustizia. Questa decisione è stata accompagnata da un notevole incremento della presenza delle forze dell’ordine nei pressi delle abitazioni dei familiari.
precedenti penali e arresto recente
L’individuo in questione ha già scontato quasi quindici anni nel carcere Ucciardone di Palermo. Attualmente, è accusato di tentato omicidio nei confronti della moglie, a seguito di un incidente automobilistico che le ha provocato una grave frattura del bacino. A settembre, è stato nuovamente arrestato durante un’operazione che ha colpito il clan Picca-Di Martino a Teverola e Carinaro.
prospettive future e situazione familiare
Dopo aver trascorso quasi 15 anni in carcere, la prospettiva attuale è quella di affrontare almeno altrettanto tempo dietro le sbarre. Inoltre, un figlio diciassettenne è stato anch’esso arrestato per atti violenti ed è attualmente recluso nel carcere minorile di Nisida.
collaborazione con la giustizia
Le circostanze che circondano la revoca del suo avvocato suggeriscono fortemente che Salvatore De Santis, ex boss a Teverola per conto dell’incarcerato Nicola Di Martino, abbia deciso di collaborare con le autorità giudiziarie.
elezioni comunali e attività intimidatorie
Un evento significativo risale alle recenti elezioni comunali, quando De Santis si trovò davanti ai seggi elettorali per sostenere la lista capitanata da Gennaro Caserta. In particolare, il supporto dato ad Ellen Di Martino fu determinante per il successo della lista Teverola Futura. Due mesi dopo l’arresto del clan Picca-Di Martino-De Santis, anche l’ex sindaco Biagio Lusini venne arrestato.
- Salvatore De Santis
- Ellen Di Martino
- Gennaro Caserta
- Biagio Lusini
- Nicolai Di Martino
sospetti su protezioni politiche
I fatti emersi sollevano interrogativi sulla possibile connivenza tra politica e crimine organizzato. La Prefettura sembra non aver preso provvedimenti adeguati per affrontare questa situazione imbarazzante, alimentando sospetti su possibili protezioni politiche riguardo Gennaro Caserta all’interno del Governo.