Aggressione nel carcere di Santa Maria Capua Vetere: sindacati in protesto

episodio di violenza nel carcere di santa maria capua vetere
Un nuovo e grave episodio di violenza ha avuto luogo all’interno di un istituto penitenziario italiano. Un agente della Polizia Penitenziaria è stato brutalmente aggredito nella serata del 5 aprile 2025, all’interno del reparto di Alta Sicurezza “Tamigi” della Casa Circondariale di Santa Maria Capua Vetere.
dettagli dell’aggressione
Secondo quanto riportato dal sindacato Si.N.A.P.Pe, tre detenuti avrebbero attaccato il poliziotto colpendolo con una bombola d’ossigeno al volto, seguita da numerosi pugni. Questa aggressione è stata descritta come “selvaggia e gratuita”, evidenziando l’emergente crisi del sistema carcerario.
reazioni alle aggressioni
“Un episodio dalla gravità inaudita”, ha commentato Luigi Vargas, Segretario Generale Aggiunto del Si.N.A.P.Pe, sottolineando i rischi inaccettabili a cui sono esposti gli agenti in servizio.
- Luigi Vargas – Segretario Generale Aggiunto Si.N.A.P.Pe
- Pasquale Gallo – Segretario Nazionale Si.N.A.P.Pe
richieste sindacali per la sicurezza degli agenti
L’agenzia sindacale ha richiesto l’immediato trasferimento dei responsabili dell’aggressione fuori regione, insieme a misure straordinarie per proteggere il personale. Pasquale Gallo ha aggiunto che non si tratta solo di una questione di sicurezza, ma anche di dignità: “Gli agenti entrano in servizio con spirito di sacrificio, ma escono ogni giorno più soli e vulnerabili”. È necessario un intervento concreto da parte dello Stato.
sostegno al collega ferito e appello alle autorità
Il sindacato ha espresso solidarietà all’agente ferito e alla sua famiglia, affermando che ogni aggressione contro un agente rappresenta un’offesa allo Stato stesso. È stato lanciato un appello urgente all’Amministrazione Penitenziaria e al Ministero della Giustizia, affinché venga interrotta la crescente spirale di violenza nelle carceri italiane.
L’agente ferito sta ricevendo le necessarie cure mediche mentre proseguono gli accertamenti sulla sua salute. Le tensioni tra il personale penitenziario rimangono elevate, poiché continuano ad affrontare gravi rischi senza adeguati strumenti per gestirli.