Cassazione annulla ordinanza boss cacciapuoti e ferrara

La Corte di Cassazione ha nuovamente annullato l’ordinanza di custodia cautelare per Luigi Cacciapuoti e Domenico Ferrara, considerati figure di spicco del clan Ferrara-Cacciapuoti. Entrambi sono accusati di estorsione aggravata dal metodo mafioso.
sviluppi della vicenda giudiziaria
Questa decisione dei giudici rappresenta un significativo colpo di scena in una complessa questione legale che coinvolge presunti membri della criminalità organizzata attiva nell’area metropolitana di Napoli.
accoglimento dei ricorsi
La Suprema Corte ha accolto i ricorsi presentati dai due imputati, assistiti dagli avvocati Antonio Bruganti, Raffaele Chiummariello, e Luigi Poziello, annullando le misure cautelari a loro carico. Al contrario, i ricorsi avanzati da Giuseppe Ruocco, Francesco Ferrara, e Giulio D’Altrui, non hanno avuto esito favorevole, mantenendo la loro posizione invariata.
dettagli delle accuse
L’accusa sostiene che Ferrara e Cacciapuoti siano stati i mandanti di una richiesta estorsiva ammontante a 50mila euro nei confronti dei venditori di un immobile. Inoltre, è stata contestata l’imposizione da parte del clan di una ditta agli acquirenti desiderosi di ristrutturare la proprietà, evidenziando un classico meccanismo di controllo territoriale tipico della criminalità organizzata.
Dopo l’annullamento da parte della Cassazione, il fascicolo sarà nuovamente esaminato dal Tribunale del Riesame, il quale dovrà decidere sull’esistenza delle esigenze cautelari. Questo sviluppo complica ulteriormente il percorso legale e sottolinea la necessità di indagini più approfondite in presenza di accuse così gravi.
- Corte di Cassazione
- Luigi Cacciapuoti
- Domenico Ferrara
- Agenzia Antimafia
- A.C.I.
- P.G.
- A.V.O.
- E.M.A.
- S.R.L.
- T.U.R.
- M.B.E.
- P.P.S.
- C.F.S.