Cocaina dei Belforte: Dda chiede seicento anni di carcere tra Milano e Marcianise

Il processo in corso a Santa Maria Capua Vetere ha portato alla luce gravi accuse nei confronti di alcuni membri del clan Belforte, attivi nel traffico di sostanze stupefacenti. Le richieste di pena formulate dal sostituto procuratore della Dda, Luigi Landolfi, evidenziano la serietà dei reati contestati.
Richieste di pena elevate per i membri del clan Belforte
Nel contesto dell’inchiesta, è stata avanzata una richiesta complessiva di 147 anni di carcere per gli imputati coinvolti. Il processo si svolge dinanzi alla Terza Sezione del tribunale presieduta dalla giudice Luciana Crisci e vede un’attenzione particolare da parte delle autorità giudiziarie.
Pene richieste per singoli imputati
Le pene richieste per i vari accusati sono le seguenti:
- Antonio Russo: 30 anni
- Lucia Cozzolino: 20 anni
- Antonietta Russo: 20 anni
- Emanuela Russo: 18 anni
- Emilio Lasco: 17 anni
- Francesco Ferrari: 16 anni
- Mauro Lioniello: 14 anni
- Anna Russo: 12 anni
Accuse e reati contestati agli imputati
I soggetti coinvolti sono accusati di essere parte di un’associazione dedita al traffico illecito di sostanze stupefacenti, con numerosi episodi di detenzione e cessione aggravata dal metodo mafioso. Inoltre, alcune delle persone coinvolte avrebbero compiuto atti ulteriori come estorsioni, usura e riciclaggio.
Aggiuntive attività criminose associate al clan Belforte
L’inchiesta ha rivelato che oltre ai reati principali, vi sono stati anche casi di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e ricettazione. Questi elementi contribuiscono a delineare un quadro complesso delle operazioni illecite gestite dal clan.