Truffatrici arrestate dopo aver ingannato 76enne

Un episodio di truffa ha coinvolto due giovani donne, una ventitreenne di Aversa e una ventenne di Portici, che sono state poste agli arresti domiciliari con l’ausilio del braccialetto elettronico. Le accuse nei loro confronti derivano da un tentativo di frode perpetrato ai danni di un anziano settantaseienne, attraverso la nota tecnica del “finto avvocato”.

modalità della truffa

Il complice delle due giovani si era presentato come legale e aveva ingannato l’anziano, sostenendo che suo figlio fosse stato arrestato e che fosse necessario versare una somma di denaro per garantirne la liberazione. Questa tattica è frequentemente utilizzata dai truffatori per sfruttare la vulnerabilità delle vittime.

Dopo aver consegnato 1000 euro al presunto avvocato, l’uomo ha iniziato a nutrire sospetti riguardo alla veridicità della situazione. Ha quindi deciso di contattare due carabinieri per ricevere assistenza. Gli agenti hanno seguito il percorso del denaro e sono riusciti a fermare le due ragazze mentre tentavano di portare a termine il raggiro.

conseguenze legali

Le giovani sono ora sottoposte a misure restrittive mentre le indagini proseguono. Questo caso sottolinea l’importanza della vigilanza contro le frodi, in particolare quelle mirate agli anziani.

  • Giovane donna 23enne di Aversa
  • Giovane donna 20enne di Portici
  • Anziano settantaseienne vittima della truffa
  • Complice spacciatosi per avvocato
  • Due carabinieri intervenuti per fermare la frode
Scritto da Giancarlo Umberti