Rallentamento della velocità di sollevamento del suolo ai Campi Flegrei: aggiornamenti attuali

Recenti aggiornamenti dall’Osservatorio Vesuviano indicano un rallentamento della velocità di sollevamento del suolo ai Campi Flegrei. Questa notizia rappresenta un segnale incoraggiante per la crisi bradisismica attualmente in corso, che ha provocato scosse sismiche significative negli ultimi tempi.

Sollevamento del suolo ai Campi Flegrei: aggiornamenti dall’Osservatorio

Secondo le ultime osservazioni, nel periodo compreso tra il 17 e il 23 marzo sono state registrate 42 scosse di terremoto con magnitudo massima di 1.7. Questo dato segna una diminuzione rispetto agli eventi sismici precedenti, inclusa la scossa più intensa degli ultimi quarant’anni, che ha raggiunto una magnitudo di 4.6.

Per quanto riguarda la deformazione del suolo, si nota una diminuzione della velocità di sollevamento, a seguito delle scosse sismiche di magnitudo 4.6 e 3.9 avvenute il 13 e il 15 marzo. Sarà necessario attendere ulteriori dati per definire con precisione l’entità del fenomeno nelle prossime settimane.

“Dalla metà di aprile ad agosto 2024, la velocità media di sollevamento nell’area maggiormente deformata è stata stimata intorno a circa 20±3 mm/mese alla stazione GNSS di Rione Terra. Da fine agosto, tale valore medio è calato a circa 10±3 mm/mese presso la stazione GNSS di RITE”, riporta l’Osservatorio.

“Tra il 15 e il 16 febbraio si è registrato un massimo sollevamento di circa 1 cm alle stazioni nella zona più colpita dalla deformazione, con valori in rapida diminuzione man mano che ci si allontana dal centro della caldera. I dati successivi allo sciame sismico evidenziano una ripresa del sollevamento del suolo con una velocità media mensile pari a circa 30±5 mm/mese.”

“Dopo gli eventi sismici con magnitudo Md=4.6 (13/03) e Md=3.9 (15/03), si registra un abbassamento della velocità di sollevamento del suolo, i cui valori saranno definiti attraverso ulteriori dati disponibili nelle settimane successive. Il totale del sollevamento misurato alla stazione GNSS di RITE ammonta a circa 24 cm da gennaio 2024.”

Nell’ambito della geochimica, non sono state riscontrate variazioni significative nei parametri monitorati durante la settimana in questione rispetto ai trend già noti riguardanti l’aumento dei flussi e il riscaldamento del sistema idrotermale. Pertanto, sulla base dell’attuale situazione dell’attività vulcanica, non emergono elementi tali da suggerire evoluzioni significative nel breve termine.

Scritto da Giancarlo Umberti