Terremoto ai campi flegrei del 13 marzo: magnitudo ricalcolata a 4.6

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La notte tra il 12 e il 13 marzo 2025 ha visto colpita l’area dei Campi Flegrei da un forte terremoto, generando preoccupazione tra i residenti di Napoli e dei comuni circostanti. Inizialmente, l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) aveva riportato una magnitudo di 4.4 per l’evento sismico, successivamente ricalcolata a 4.6 sulla scala Richter dopo ulteriori analisi.

Questa revisione, comunicata nel bollettino settimanale dell’INGV del 18 marzo 2025, attesta che il sisma del 13 marzo è stato il più potente registrato nella zona negli ultimi quarant’anni.

terremoto campi flegrei: magnitudo 4.6

L’evento sismico si è verificato alle ore 01:25 italiane, con epicentro localizzato tra Pozzuoli e Bagnoli, a una profondità di circa 2,5 chilometri. La scossa è stata avvertita non solo nell’area flegrea ma anche in gran parte della città di Napoli e nelle zone limitrofe fino al Vesuviano.

In seguito al terremoto si è manifestato uno sciame sismico che ha durato diverse ore, registrando un totale di 44 eventi, dei quali ben 9 avevano una magnitudo compresa tra 1.0 e 1.7.

danni e sfollati

I danni maggiori si sono concentrati a Pozzuoli e Bagnoli, dove sono stati segnalati calcinacci caduti da alcuni edifici; in un caso specifico, un controsoffitto è crollato causando lievi ferite a una persona. Secondo le informazioni aggiornate dalla Prefettura di Napoli, gli sfollati ammontano a 340, mentre i Vigili del Fuoco hanno effettuato oltre mille verifiche sugli edifici, completandone circa due terzi. La popolazione ha trascorso gran parte della notte all’aperto a causa del timore suscitato dall’intensità della scossa, nonostante la pioggia incessante.

bradisismo e monitoraggio dell’attività vulcanica

Il terremoto si inserisce nel contesto del fenomeno del bradisismo che caratterizza da decenni l’area dei Campi Flegrei. L’INGV ha osservato un’accelerazione nel sollevamento del suolo con una velocità media preliminare stimata intorno ai 30±5 mm/mese, triplicando rispetto ai valori precedenti registrati tra agosto 2024 e gennaio 2025.

Tale incremento ha riacceso l’attenzione sulla dinamica vulcanica della caldera flegrea; dal 2005 il suolo si è sollevato di circa 140 cm nella zona centrale. Nonostante ciò, esperti dell’Osservatorio Vesuviano rassicurano sulla mancanza di evidenze riguardanti un’eruzione imminente.

monitoraggio continuo della situazione

Il costante monitoraggio supportato da una rete avanzata di sismografi consente di seguire in tempo reale l’evoluzione della situazione. La ricalibrazione della magnitudo a 4.6 sottolinea la notevole energia liberata dall’evento sismico, superando la precedente scossa più forte registrata durante l’attuale crisi bradisismica.

azioni delle autorità locali

Le autorità locali hanno disposto la chiusura delle scuole il giorno successivo al terremoto per effettuare controlli sugli edifici pubblici; la Protezione Civile rimane attiva per gestire eventuali emergenze future. La situazione continua ad essere monitorata con attenzione in un contesto dove sia la sismicità che il bradisismo rappresentano sfide costanti per abitanti e studiosi.

  • Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV)
  • Prefettura di Napoli
  • Osservatorio Vesuviano
  • Vigili del Fuoco
  • Protezione Civile
  • Sindaci di Napoli e Pozzuoli
Scritto da Giancarlo Umberti