Campi Flegrei e l’eruzione del Monte Nuovo nel 1538

I Campi Flegrei, situati a nord-ovest di Napoli, rappresentano una delle aree vulcaniche più attive e complesse del pianeta. Questo supervulcano è caratterizzato da una vasta caldera e numerosi crateri, con una storia eruttiva che si estende per millenni. Tra gli eventi più significativi figura l’eruzione del Monte Nuovo nel 1538, avvenuta dopo un lungo periodo di inattività durato circa 3.000 anni, un evento che ha profondamente alterato il paesaggio circostante.

la formazione del monte nuovo

Un approfondimento disponibile sul sito dell’INGV, redatto da F. Sansivero, offre una ricostruzione dettagliata degli eventi legati all’eruzione di Monte Nuovo. Questa analisi è stata realizzata “attraverso un approccio multidisciplinare che combina indagini vulcanologiche sui depositi con studi su documenti storici dell’epoca”.

L’eruzione ebbe inizio il 29 settembre 1538 alle ore 19 e durò circa una settimana. Prima dell’evento si registrò un’intensa attività sismica, culminante in scosse sempre più frequenti avvertite anche a Napoli. Le deformazioni del suolo furono notevoli, raggiungendo un sollevamento massimo di 19 metri nella zona attuale del Monte Nuovo.

L’attività eruttiva si sviluppò attraverso tre centri eruttivi principali e cinque fasi distinte. Inizialmente si verificarono esplosioni freatomagmatiche che generarono colonne di cenere e correnti piroclastiche, contribuendo alla rapida formazione del cono vulcanico. La prima fase dell’eruzione, durata fino alla notte del 30 settembre, portò alla costruzione della maggior parte della struttura attuale. Dopo una pausa di due giorni, l’attività riprese il 3 ottobre con esplosioni meno intense, seguite da una nuova fase esplosiva il 6 ottobre, durante la quale si formarono depositi di lava e si verificarono la tragica morte di 24 persone che si erano avvicinate troppo al cratere.

un territorio in continua evoluzione

L’eruzione del 1538 è stata l’ultima registrata ai Campi Flegrei, ma l’attività della caldera non ha mai smesso di manifestarsi. Fenomeni come bradisismo ed emissioni fumaroliche continuano a caratterizzare l’area, dimostrando che il supervulcano è ancora attivo. Gli studi scientifici moderni monitorano costantemente i Campi Flegrei per comprendere le dinamiche sotterranee e valutare il rischio di future eruzioni.

  • Campi Flegrei – Supervulcano attivo
  • Eruzione Monte Nuovo – Settembre/Ottobre 1538
  • Sismologia – Attività sismica pre-eruttiva significativa
  • Pausa eruttiva – Due giorni tra le fasi dell’eruzione
  • Tasse di mortalità – Tragico decesso di 24 persone durante l’eruzione
  • Mappatura geologica – Ricerche multidisciplinari sull’area
  • Dinamiche sotterranee – Monitoraggio continuo da parte degli scienziati

Scritto da Giancarlo Umberti