Terremoto campi flegrei: ingv avverte, possibili nuove scosse e stress-test per gli edifici

Una forte scossa di terremoto di magnitudo 4.4 ha colpito l’area dei Campi Flegrei, generando preoccupazione tra la popolazione napoletana nella notte del 13 marzo. L’epicentro è stato localizzato a una profondità di 2,5 chilometri, in mare, nelle vicinanze delle coste che separano Pozzuoli e Bagnoli. L’evento sismico ha provocato la caduta di calcinacci in alcune zone della città e ha causato alcuni feriti, sebbene non gravi.
analisi dell’evento sismico
Durante una conferenza stampa tenutasi presso l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) a Napoli, gli esperti hanno fornito chiarimenti sul contesto sismico. Mauro Di Vito, direttore dell’Osservatorio Vesuviano, ha affermato che “la possibilità di sismicità era prevista, ma è impossibile determinare il momento esatto in cui si verificherà un terremoto“. Ha inoltre sottolineato che non esiste una correlazione diretta tra il sollevamento del suolo e la magnitudo dei terremoti: “Non è possibile stabilire con certezza né il tempo né l’intensità degli eventi futuri“.
L’evento notturno ha mostrato un’accelerazione al suolo particolarmente intensa, concentrata vicino all’epicentro. “Si tratta di una delle accelerazioni più forti registrate negli ultimi anni“, ha dichiarato Di Vito. Inoltre, la propagazione dell’energia si è diretta verso est, risultando più avvertibile in aree come Posillipo.
aumento della velocità di sollevamento del suolo
Il fenomeno rientra nel contesto del progressivo sollevamento del suolo nell’area flegrea, dove si è osservato un aumento della velocità da 1 a 3 centimetri al mese. “L’attuale componente verticale della deformazione crostale è circa 30 mm al mese“, ha aggiunto Di Vito, segnalando anche variazioni recenti nella dinamica della deformazione.
sciame sismico e monitoraggio degli edifici
Francesca Bianco, esperta dell’INGV, ha riportato che l’evento principale è stato seguito da uno sciame sismico, con una magnitudo massima di 1.7: “L’energia attualmente presente è bassa. Non sorprende la correlazione tra sismicità e sollevamento del suolo.” Gli esperti hanno evidenziato come questo evento rappresenti un importante“stress-test per gli edifici”, consentendo così una valutazione della risposta strutturale delle costruzioni nella zona.
Sebbene non ci siano segnali indicativi di un’imminente eruzione vulcanica, resta esclusa qualsiasi ipotesi in merito , poiché non sono stati rilevati segni di risalita del magma. La situazione sarà monitorata attentamente dall’INGV nei prossimi giorni per studiare l’evoluzione dellasismicità legata al bradisismo dei Campi Flegrei.
- Mauro Di Vito – Direttore Osservatorio Vesuviano
- Francesca Bianco – Esperta INGV
- Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV)
- Cittadini feriti – Non gravi
- Aree colpite – Pozzuoli e Bagnoli
- Sciame sismico – Magnitudo massima 1.7
- Aumento velocità sollevamento – Da 1 a 3 cm/mese
- Dinamiche recenti deformazioni crostali
- Energie attualmente basse
- Mancanza segni eruzione imminente