Il Rotary Club Paestum Centenario regala 450 piantine al comune di Agropoli: un gesto per l’ambiente

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Iniziativaambientale e sostegno alla comunità

Il Rotary Club Paestum Centenario ha effettuato una significativa donazione a favore della sostenibilità ambientale, consegnando al Comune di Agropoli 450 piante autoctone della macchia mediterranea.

Dettagli della donazione

Fra le piante donate si trovano diverse specie, tra cui:

  • Ligustro
  • Mirto
  • Oleandro
  • Pino d’Aleppo
  • Pittosporo
  • Raphiolepis
  • Rosmarino

Queste piante sono destinate a interventi di rimboschimento negli spazi verdi pubblici, con particolare attenzione ai cortili delle scuole locali e al Centro Visite Trentova-Tresino, che saranno oggetto di un potenziamento del verde urbano.

Cerimonia di piantumazione

La cerimonia di piantumazione dei primi esemplari avrà luogo giovedì 23 gennaio alle ore 11 presso il Centro Visite Trentova-Tresino. Sarà presente il presidente del Rotary Club Paestum Centenario, Enzo Bagini.

Riconoscimenti da parte dell’amministrazione comunale

Il sindaco di Agropoli, Roberto Mutalipassi, ha espresso sentite parole di ringraziamento, confermando la disponibilità dell’Amministrazione comunale ad arricchire il patrimonio verde della città con queste piante. Ha dichiarato: «L’Amministrazione comunale è profondamente riconoscente al Rotary Club Paestum Centenario per aver scelto Agropoli come destinataria di questa generosa donazione di piantine forestali. Le integreremo con piacere nel nostro patrimonio verde.»

Impatto ambientale e futuro sostenibile

La vicesindaco e assessore all’Ambiente, Rosa Lampasona, ha evidenziato l’importanza di iniziative come queste, sottolineando che ogni albero piantato rappresenta un contributo alla creazione di un futuro più sostenibile e di un ambiente più sano.

Questa donazione non solo arricchisce il tessuto urbano, ma rappresenta anche un passo importante per la comunità nel rafforzare il proprio impegno verso la sostenibilità ambientale e la salute dei cittadini.

Scritto da Giancarlo Umberti