Cold case del parco archeologico di ercolano: misteri e scoperte sorprendenti

Negli ultimi mesi, la Stanza del custode del Collegio degli Augustali, situata all’interno del Parco Archeologico di Ercolano, ha subito un importante intervento di ricerca e restauro. Questo progetto si avvia verso la conclusione e ha permesso di riaprire un caso che presenta caratteristiche simili a un vero e proprio cold case.
interventi di ricerca e restauro al parco archeologico di ercolano
Le indagini di antropologia fisica attualmente in corso sono parte integrante di un’iniziativa più ampia promossa dal Parco Archeologico. In collaborazione con l’Università di Bordeaux, sotto la direzione del professor Henri Duday, è stato effettuato un micro scavo dello scheletro del giovane considerato il custode del collegio, direttamente nel luogo della scoperta. Questa fase sarà completata nei prossimi giorni presso il laboratorio.
I rilievi submillimetrici consentono anche la riproduzione virtuale o tramite stampa digitale 3D dell’allestimento lasciato da Amedeo Maiuri.
svelato il mistero dello scavo avvenuto nel 1961
Nel 1961, durante gli scavi a cielo aperto dell’antica Herculaneum, fu rinvenuto in una stanza del Collegio degli Augustali il corpo di un uomo giovane, circa ventenne, disteso su un letto di legno e sepolto dal fango vulcanico. Amedeo Maiuri decise di lasciare incompiuto lo scavo per offrire ai visitatori una prospettiva immersiva; così i resti scheletrici furono protetti da una teca in vetro per evidenziare come il giovane fosse stato colto nel sonno dall’eruzione.
Il progetto non si limita allo scavo ma include anche restauri volti a chiarire meglio la struttura dell’edificio e in particolare questa stanza enigmatica. Essa riceveva luce e aria non dall’esterno ma attraverso una finestra interna al Sacello ed era dotata di doppie barre verticali. Ci si chiede quindi: quale fosse la funzione protettiva? Era per difendere l’ambiente da intrusioni esterne o per impedire a chi vi si trovava di uscire?
dichiarazioni sul progresso delle ricerche
Il Direttore del Parco Archeologico di Ercolano, Francesco Sirano, ha espresso interesse riguardo ai progressi delle ricerche rese possibili dalla cooperazione tra diverse équipe nazionali e internazionali. Egli afferma: “L’avanzamento degli studi di antropologia fisica – insieme agli studi sul contesto di rinvenimento – permetterà in breve tempo di avere un’idea sempre più chiara su quanto accadde nella notte dell’eruzione ad Ercolano.”
Ercolano continua a rappresentare un laboratorio a cielo aperto per molte discipline; i resti delle vittime dell’eruzione offrono costantemente nuovi elementi utili alla ricostruzione delle ultime ore della vita della città affacciata sul Golfo di Napoli.
- Amedeo Maiuri
- Henri Duday
- Francesco Sirano